Regia: Emma Rossi Landi, Alberto Vendemmiati
Anno di produzione: 2010
Durata: 81′ e 52′
Tipologia: documentario
Genere: sociale
Paese: Italia/USA/Finlandia
Produzione: VisitorQ, ITVS International, Rai Cinema; in collaborazione conYLECoproductions
Distributore: n.d.
Data di uscita: 25/11/2010
Formato di ripresa: HDV
Titolo originale: Left by the Ship
Altri titoli: Abandonados por el Barco
Soggetto: Robert Ianne Gonzaga
Sceneggiatura: Emma Rossi Landi, Alberto Vendemmiati
Musiche: Mario Crispi, Pivio , Aldo De Scalzi
Montaggio: Emma Rossi Landi, Alberto Vendemmiati
Fotografia: Emma Rossi Landi, Alberto Vendemmiati
Suono: Alessandro Bianchi (II)
Produttore: Emma Rossi Landi, Alberto Vendemmiati, Vincenzo De Cecco, Riccardo Cremona
Assistente alla Regia: Linda S. Alvarado
Sito Web: http://www.leftbytheship.com
Ambientazione: Subic Bay (Filippine)
Sinossi:
Robert, Jr, Charlene e Margarita sono Amerasiatici: figli di prostitute filippine e soldati americani, di stanza a Subic Bay, nelle Filippine, in quella che fu la più grande base navale americana al di fuori degli USA.
Diciotto anni fa la base ha chiuso e migliaia di bambini Amerasiatici sono stati abbandonati al loro destino. A differenza degli Amerasiatici di altri paesi, i filippini non sono mai stati riconosciuti dal Governo degli Stati Uniti.
Oggi quei bambini sono cresciuti.
“Left by the Ship” segue per due anni la vita di quattro di loro, che lottano tra insicurezza, discriminazione e problemi familiari per trovare un posto nel mondo in cui vivono.
Recensioni:
DOC/IT AWARD 2011
Tutti i ragazzi di “Left by the Ship”
In Concorso al Doc/it […] il racconto dei figli dei soldati americani di stanza nelle Filippine.
Oggi la baia di Subic, a tre ore di macchina da Manila, è un bellissimo posto di villeggiatura, ma forse non tutti sanno che agli inizi degli anni cinquanta divenne la sede di una delle più grandi basi militari americane dell’area asiatica. Nel giro di pochissimo tempo un piccolo villaggio di pescatori ai confini della baia, Olongapo, si è affollato di night club dove i soldati americani si sono nutriti dei sogni e delle aspettative di migliaia di ragazze provenienti da ogni parte delle Filippine in fuga dalla povertà dei loro villaggi di origine.
E’ così che sono nati gli “amerasiatici“, metà filippini e metà statunitensi, più di 50.000 bambini esposti al razzismo e al pregiudizio della società in cui vivono, a causa di tratti somatici diversi che tradiscono le loro origini.
Left By the Ship, cioè abbandonati dalle navi, il film documentario di Emma Rossi-Landi ed Alberto Vendemmiati, in concorso per il DOC/IT Professional Award, narra di questa realtà drammatica e pressoché sconosciuta attraverso le vite di quattro di loro, Robert, Charlene, Margerita, e Jr, ognuno con una personale storia di abbandono.
“Quando abbiamo deciso di andare nelle Filippine per studiare il progetto ci aspettavamo una dimensione politica sociale del fenomeno, invece la gente non ne vuol sentire parlare. Figli di prostitute e cresciuti senza padre, questo è il marchio che gli amerasiatici filippini si portano dietro tutta la vita senza alcuna possibilità di riscatto sociale”. Così Emma Rossi-Landi spiega il destino della maggior parte dei figli nati dalle relazioni tra prostituite e soldati americani dopo la chiusura della base diciotto anni fa.
E tra questi c’è Robert, 30 anni: “Non voglio niente da te, tranne che tu sappia che io esisto. Anch’io adesso ho dei figli e la loro esistenza mi costringe a pensare a te”. Sono queste alcune delle parole che rivolge al padre sconosciuto in una immaginaria lettera. Robert ha comunque un buon lavoro, fa il giornalista, ma questo non lo protegge da discriminazioni e abusi per le sue origini.
Ci sono storie di giovani donne abbandonate con i figli anche dopo lunghi anni di convivenza con i soldati americani. Come la madre di Charlene, 18 anni: “Piuttosto che andare a letto ogni sera con uno diverso, preferivo essere assegnata ai soldati per periodi prolungati. Una moglie in affitto che cucinava, lavava e puliva, in cambio di una tariffa mensile”.
Contrariamente a molte altre famiglie con figli amerasiatici, tra madre e figlia si è instaurato un bel rapporto.
Poi c’è Margarita, 13 anni. Amerasiatica di seconda generazione, trascorre le giornate in strada chiedendo l’elemosina dopo essere stata abbandonata anche dalla madre, che ha preferito rifarsi una vita sposando un uomo filippino.
Ed infine il caso di Jr, 18 anni. Nonostante sia uno dei pochi a essere stato riconosciuto, una volta rientrato negli Stati Uniti il padre non ha voluto più saperne di un figlio nato comunque da una relazione illegittima.
Una beffa per il ragazzo, ma nella storia degli amerasiatici filippini c’è un’anomalia inspiegabile. Nonostante il Paese sia un alleato degli Stati Uniti, gli amerasiatici filippini sono stati esclusi da una legge americana che riconosce ai figli di soldati statunitensi nati in Vietnam, in Corea, in Thailandia o in Laos il diritto di diventare cittadini USA.
Probabilmente estendere anche agli amerasiatici filippini l’Amerasian Act, significherebbe un’assunzione di responsabilità in quello che si può configurare come un vero e proprio sfruttamento della prostituzione.
01/12/2011, 09:14 Di Monica Straniero
“Left by the Ship”: la storia degli “amerasiatici” di Subic Bay
Subic Bay, Filippine, la più grande base navale statunitense fuori dai confini degli USA. Qui vivono 50.000 “amerasiatici”, frutto di relazioni tra i soldati americani e le donne locali, che erano costrette a prostituirsi per vivere. Questa etnia vive oggi emarginata dall’intera società, a causa della loro diversità somatica e perché frutto di relazioni con uomini occidentali. Questa è la storia trattata in “Left by the Ship” di Emma Rossi Landi e Alberto Vendemmiati, presentato in anteprima al Cinema Odeon di Firenze nel concorso lungometraggi della 51° edizione del Festival dei Popoli.
I due registi hanno seguito per due anni, condensati in 80 minuti cinematografici, la vita di quattro “amerasiatici”: Robert, alla ricerca del padre nataurale; Charlene, che cerca conferme nel suo aspetto; JR, implicato in vicende criminali; e Margarita, che abbandona la strada per un centro di assistenza. Tutti i protagonisti si trovano davanti a una vita fatta di emarginazione, una vita in cui il passato diventa un peso nelle scelte future. Da questo panorama di storie difficili emerge un tematica molto più ampia e complessa, una riflessione su come alcune logiche politico-economico-sociali riescano a modificare la vita delle singole persone, in questo caso particolare fino all’emarginazione sociale.
“Left by the Ship“è una coproduzione italo/statunitense/finlandese, che vede conivolte la VisitorQ, Rai Cinema e laITVS International.
19/11/2010,
Simone Pinchiorri
“Left by the Ship”, la storia degli “amerasiatici” di Subic Bay
Un altro documentario italiano di denuncia nella sezione “Visti da Vicino” della 29° edizione del Bergamo Film Meeting, “Left by the Ship” (“Abbandonato dalla Nave“) di Emma Rossi-Landi e Alberto Vendemmiati.
Ambientato a Subic Bay, nelle Filippine, dove anni fa c’era la più grande base americana al di fuori degli Stati Uniti. I due protagonisti amerasiatici, cioè figli delle prostitute filippine e dei soldati americani, ci raccontano la loro infanzia e la loro fatica nel crescere in quell’ambiente, con lo spettro della guerra. Diciotto anni fa la base militare chiudeva lasciando migliaia di bambini amerasiatici abbandonati al loro destino e addirittura senza nessun riconoscimento da parte del Governo americano. Coraggiosi i due registi nell’affrontare l’argomento che ancora oggi è sconosciuto a molti, con uno sguardo che sfugge al pietismo con cui siamo abituati a vedere realtà di questo tipo.
17/03/2011,
Luca Corbellini
Emma Rossi Landi – Filmografia dal 2000:
2013 » doc Segni Particolari: Documentarista: partecipazione
2010 » doc Left by the Ship: regia, sceneggiatura, montaggio, fotografia, produzione
2007 » doc La Canzone di Vaccarizzo: regia, soggetto, sceneggiatura, montaggio
2005 » doc La Stoffa di Veronica: regia, soggetto, sceneggiatura, montaggio, fotografia
2003 » doc Quaranta Giorni: regia, soggetto, sceneggiatura
2001 » doc Il Viaggio di Giuseppe: regia, soggetto, sceneggiatura, montaggio, fotografia, suono, produzione
Biografia:
Nata a Roma, nel 1971. Dopo aver frequentato la Facoltà di Storia del Cinema alla Sapienza, tra il 1996 e il 2000 risiede a Londra, dove si diploma in regia cinematografica alla London International Film School. Dopo aver realizzato diversi cortometraggi di finzione, in video e pellicola, dal 2001 si dedica alla regia di documentari, realizzando Il Viaggio di Giuseppe (2001), Via delle Traiane 15° (2002), Quaranta Giorni (2004), vincitore di vari premi tra cui Bianco Film Festival, Borderlands e Festival dei Popoli 2004, La Stoffa di Veronica (2005), vincitore del Bellaria Film Festival 2005 e del Northern Lights Documentary Film Festival 2005. Il suoi ultimi film documentario sono Looking for Eden, che ha vinto il premio del pubblico al Roma Doc Fest nel 2006; e La Canzone di Vaccarizzo (2007). Tutti i suoi documentari sono stati trasmessi dalla RAI o da LA7 e sono distribuiti internazionalmente dalla GA&A.
Alberto Vendemmiati – Filmografia dal 2000:
2013 » doc I Funerali di Fellini: regia
2010 » doc Left by the Ship: regia, sceneggiatura, montaggio, fotografia, produzione
2005 » doc La Persona di Leo N.: regia, soggetto, sceneggiatura, montaggio, fotografia, produzione
2002 » doc Afghanistan: Effetti Collaterali?: regia, soggetto, sceneggiatura, montaggio, fotografia, suono
2000 » doc Jung – Nella Terra dei Mujaheddin: regia, soggetto, sceneggiatura, montaggio, fotografia, produzione
Biografia:
Dopo il diploma conseguito presso la Scuola di Teatro di Bologna, Alberto Vendemmiati ha lavorato per alcuni anni come attore. Nel 1993 si laurea all’Università di Bologna in Spettacolo e Comunicazione e nel 1994 consegue il diploma in Regia presso l’allora Centro Sperimentale di Cinematografia (C.S.C.), oggi Scuola Nazionale di Cinema (S.N.C.) di Roma. Presentati a festival internazionali, i suoi primi cortometraggi La Grande Acqua (1993) e Due (1994) esplorano possibili rapporti tra finzione e documentario.
Nel 1996 costituisce la Quadra Image, società coproduttrice con il C.S.C. del film lungometraggio Cadabra, diretto con Andrea Aurigemma e Fausto Brizzi e interpretato da Felice Andreasi. Il film, ispirato alla poetica e alla personalità di Cesare Zavattini, non viene distribuito. Nel 1998 realizza con Fabrizio Lazzaretti Crucifige e Le Voci Fuori, affrontando il tema del disagio mentale con un linguaggio che alterna teatro e reportage. I due lavori sono trasmessi da Raitre. Vendemmiati è stato coproduttore e coregista, sempre con Lazzaretti, di JUNG (War) in the Land of Mujaheddin, dove ha partecipato anche in qualità di operatore e tecnico del suono. Il film, girato in sette mesi in Afghanistan tra il 1999 e il 2000, è stato presentato ed è stato premiato in numerosi Festival, tra cui Mostra del Cinema di Venezia, IDFA (International documentaryfilmfestival of Amsterdam), HRWfilmfest (Human Rights Watch) di New York, One world di Praga, nonché distribuito nelle sale degli Stati Uniti e trasmesso da televisioni in tutto il mondo. Afghanistan, Effetti Collaterali?, realizzato a cavallo tra il 2001 e il 2002 e coprodotto dalla Rai e dalla televisione pubblica americana PBS, rappresenta la continuazione di quell’esperienza all’indomani dell’11 settembre. Di questo ultimo lavoro ha curato anche il montaggio. Nelle estati del 2003 e del 2004 segue il gruppo world music Agricantus nel tour che li porta ad attraversare l’Italia meridionale e la Siria. Il documentario musicale Agricantus in Tour, finanziato in collaborazione con l’Unione Europea, esplora le reciproche influenze musicali nel bacino mediterraneo.