Buscando a una isla.
Masterclass di Óskar Alegría
Conduce Giacomo Caldarelli
Durata: 90’
L’autore parlerà in lingua spagnola con traduzione in italiano in sala
«Ma bella più di tutte è l’isola non trovata…» così Guido Gozzano, poeta vissuto tra la fine dell’800 e primi del ‘900, apre la poesia intitolata “La più bella”.
Cosa significa dedicarsi alla ricerca di una isola? Cosa significa votarsi ad un’isola come utopia? Un’isola come arte, come arte della memoria, come arte della nostalgia Un’ isola come verità o come illusione del cinema del reale. Una isola che esiste, se esiste, solo sulle carte dei corsari o forse anche nel cinema di Óskar Alegría che è esso stesso l’isola che appare costringendoci alla partenza e l’isola che scompare lasciandoci soli al piacere o al dolore della ricerca.
BIOGRAFIA
Oskar Alegria
Cineasta e direttore artistico del Festival Internazionale di Cinema Punto de Vista dal 2013 al 2016 a Pamplona, Spagna. Il suo primo lungometraggio La casa Emak Bakia (2012) racconta la storia della ricerca della casa sulla costa basca dove Man Ray ha girato il suo film Emak Bakia, edificio che si credeva scomparso e il cui nome, che in basco significa “lasciami in pace”, è stato il motto della carriera artistica dell’artista americano. Il suo secondo lungometraggio Zumiriki (2019) racconta l’esperienza del regista stesso, isolato nella foresta della sua infanzia per quattro mesi, in una capanna di legno di fronte a un’isola affondata dalla costruzione di una diga. Zumiriki è stato presentato in anteprima internazionale nella sezione Orizzonti della 76ª Mostra del Cinema di Venezia, è stato tradotto in 15 lingue, premiato come miglior opera documentaria nella sezione Nuevas Olas al Festival del Cinema Europeo di Siviglia e come miglior film al PerSo – Perugia Social Film Festival 2019. Autore del progetto fotografico Las Ciudades Visibles, del saggio Oteiza, notas al margen, sull’opera di Jorge Oteiza, e curatore del volume Time (con testi di John Berger, Víctor Erice, Jonathan Rosenbaum, Georges Didi-Huberman e Nicole Brenez), sta attualmente preparando un progetto di entomologia e filologia sui 127 diversi nomi di farfalle in lingua basca.
I.
Ma bella più di tutte l’Isola Non-Trovata:
quella che il Re di Spagna s’ebbe da suo
cugino il Re di Portogallo con firma sugellata
e bulla del Pontefice in gotico latino.
L’Infante fece vela pel regno favoloso,
vide le fortunate: Iunonia, Gorgo, Hera
e il Mare di Sargasso e il Mare Tenebroso
quell’isola cercando… Ma l’isola non c’era.
Invano le galee panciute a vele tonde,
le caravelle invano armarono la prora:
con pace del Pontefice l’isola si nasconde,
e Portogallo e Spagna la cercano tuttora.
II.
L’isola esiste. Appare talora di lontano
tra Teneriffe e Palma, soffusa di mistero:
«…l’Isola Non-Trovata!» Il buon Canarïano
dal Picco alto di Teyde l’addita al forestiero.
La segnano le carte antiche dei corsari.
…Hifola da – trovarfi? …Hifola pellegrina?…
È l’isola fatata che scivola sui mari;
talora i naviganti la vedono vicina…
Radono con le prore quella beata riva:
tra fiori mai veduti svettano palme somme,
odora la divina foresta spessa e viva,
lacrima il cardamomo, trasudano le gomme…
S’annuncia col profumo, come una cortigiana,
l’Isola Non-Trovata… Ma, se il pilota avanza,
rapida si dilegua come parvenza vana,
si tinge dell’azzurro color di lontananza…
Guido Gozzano (1883 – 1916)