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Da una prospettiva eccedente

PRESENTAZIONE DEL LIBRO: DA UNA PROSPETTIVA ECCEDENTE. IN DIALOGO CON ANTONIO CAPUANO, DI ARMANDO ANDRIA, ALESSIA BRANDONI, FABRIZIO CROCE

A partire dal libro “Da una prospettiva eccedente. In dialogo con Antonio Capuano” (edizioni Artdigiland), una master class sul cinema del regista napoletano concepita come una conversazione a più voci tra i tre autori del volume (Armando Andria, Alessia Brandoni e Fabrizio Croce), Marco Grieco, protagonista di La guerra di Mario e di Bagnoli Jungle, e Giovanni Piperno che modererà l’incontro. 
L’intento è far fiorire anche al PerSo la vasta gamma di armonie e disarmonie di un percorso artistico ed esistenziale entusiasmante e vitale che eccede costantemente i margini. A valle dei dialoghi che gli autori hanno avuto con Antonio Capuano, il volume fa esperienza di Capuano approfondendo di volta in volta la regia e il rapporto con gli attori, la concezione del montaggio, la relazione con il paesaggio e con lo spazio urbano, il senso dell’inquadratura, la dialettica tra scrittura ed esperienza, la ferita della realtà e l’assillo del tempo.
Le cause-in-comune con Capuano sono tante così come quello che resta, che non si esaurisce in quello che è stato e che, attraverso l’incontro al PerSo, prenderà una forma nuova.
“Perché la contemporaneità è così… Mentre due cercano di capire, lavorano per l’incontro, c’è il ragazzino che arriva e rovescia il tavolo, gli chiedi perché lo fa e lui risponde solo: “Perché no?”. Questo è qualcosa che ti lascia sgomento, ti chiedi: Che cazzo gli dico mò a questo? L’unica cosa che capirebbe sarebbe se lo sbattessi con la testa contro il muro. L’unico linguaggio possibile sarebbe il linguaggio della violenza. Ma possiamo rinunciare al rapporto democratico tra di noi?”
“Mi piace che la televisione interferisca; mi piace che l’audio della tv diventi più alto della voce, che non si capisca quello che sta dicendo un personaggio perché c’è la televisione che incombe, mi piace proprio cinematograficamente. Questa è una cosa godardiana… Mi ricordo una scena bellissima in un film di Godard in cui c’è la protagonista che parla. A un certo momento c’è un aereo e non si capisce più niente, però l’inquadratura rimane sempre su di lei. Poi l’aereo va via e mano a mano si ricomincia a capire quello che dice…. Ma chissà che cazzo ha detto mentre l’aereo è passato! Quella è la meraviglia”.   
(Antonio Capuano, estratto dal libro) 

ARMANDO ANDRIA
Armando Andria (Napoli, 1978) è critico cinematografico, curatore, producer. Ha scritto per «Napoli Monitor» e «Sentieri selvaggi», è redattore di «Schermaglie cinema, inoltre». Ha preso parte, con due saggi sul cinema napoletano, al volume collettivo Lo stato della città (Monitor 2016). Come curatore indipendente ha realizzato retrospettive monografiche, cicli di proiezioni e laboratori sul cinema. È producer del film Gli ultimi giorni dell’umanità, diretto da Enrico Ghezzi e Alessandro Gagliardo, presentato in selezione ufficiale alla 79a Mostra del cinema di Venezia.

ALESSIA BRANDONI
Alessia Brandoni (Roma, 1972) dopo gli studi in giurisprudenza ha iniziato a lavorare come avvaocata, occupandosi in particolare di diritto d’autore, di diritto dell’arte e di archivistica; parallelamente ha mantenuto sempre vivo il rapporto con il cinema, collaborando con i cineclub romani Detour e L’isola che non c’è. Come curatrice indipendente ha organizzato retrospettive monografiche sul cinema di John Cassavetes, Chantal Akerman e Olivier Assayas. Scrive sulla rivista di cinema “Schermaglie cinema, inoltre” e coordina, insieme ad altri e altre, l’associazione culturale ad essa correlata. Ha scritto di cinema sul settimanale “Rinascita della sinistra”.

FABRIZIO CROCE
Fabrizio Croce (Roma, 1977) è critico cinematografico: è stato redattore per la versione on line di Sentieri selvaggi e attualmente collabora con «Close-Up, storie della visione» e «Schermaglie cinema, inoltre», di cui è uno dei coordinatori. Con Sabina Curti ha realizzato il volume: Il cielo rovesciato: rifrazioni tra reale e immagi-nario nel cinema di Mario Balsamo (Bulzoni, 2020). Si occupa, inoltre, di sociale, lavorando da anni nel mondo del disagio psicofisico anche attraverso l’arteterapia e il cinema.