Paese: Italia
Anno: 2002
Durata: 83’
Sceneggiatura, Regia, Montaggio, Scenografia e Costumi: Daniele Segre
Collaborazione alla sceneggiatura: Maria Grazia Grassini, Barbara Valmorin
Fotografia: Paolo Ferrari
Cast: Maria Grazia Grassini, Barbara Valmorin
Produttore: Daniele Segre, Gianluca Arcopinto
Produzione: Pablo – I Cammelli
Produttore esecutivo: Gianluca Arcopinto
Distribuzione: Pablo – Daniele Segre
Sinossi
La scena si svolge nel soggiorno di una casa di vacanza al mare, in un luogo imprecisato dell’Italia centro-meridionale. Protagoniste due donne sui 60 anni, Agata e Letizia, che per tutto lo svolgimento della storia resteranno in camicia da notte e non riusciranno mai ad uscire dall’appartamento: ogni scusa sarà buona per cambiare discorso e ritardare l’uscita di casa. Uno spaccato sulla vecchiaia che avanza inesorabile, lo sfiorire della propria vita, la solitudine e la malattia, la perdita della speranza e del sogno di un futuro migliore. Come lo stesso Segre afferma, Vecchie è la metafora di un tempo confuso, agitato, conflittuale, nel quale ognuno di noi vive. Attraverso un apparato scenografico minimalista, senza retorica, il regista dipinge un quadro umano estremo e a tratti toccante. L’incontro con Cristina Pezzoli, direttrice artistica dell’Associazione Teatrale Pistoiese, ha poi permesso di trasformare il film in uno spettacolo teatrale.
Note di regia
La voglia di lavorare nuovamente con degli attori, dopo tanto cinema della realtà, è stata la molla che mi ha aiutato a immaginare una storia come Vecchie. L’incontro con le attrici Maria Grazia Grassini e Barbara Valmorin, coautrici con me della sceneggiatura, è stato determinante per sviluppare l’idea e farla diventare racconto. L’incontro con Gianluca Arcopinto è stato fondamentale per tutto quello che siamo riusciti a fare affinchè Vecchie potesse diventare un film.
Close Up
Generato quasi da un azzardo, da una scommessa produttiva (artefice il mago italiano del low-budget Gianluca Arcopinto) e dal creativo apporto delle due interpreti (e cosceneggiatrici) Maria Grazia Grassini e Barbara Valmorin (che per altro aveva già lavorato con Segre in Manila Paloma Bianca, 1992), Vecchie sembrerebbe dunque cinema diretto allo stato puro, qualcosa che assomiglia quindi più al documentario che non alla fiction. Ed invece è qualcosa che si pone in una via di mezzo tra i due opposti. E quella che potrebbe sembrare un’operazione naif, o peggio il superfluo prodotto di una logorrea senile, diventa invece un piccolo gioiello di abilità attoriale che richiede allo spettatore una grande attenzione e un’altrettanto grande disponibilità ad entrare nella psicologia delle due protagoniste. Il che presuppone una pazienza al di fuori del cinema mainstream fatto solo di avvenimenti ed effetti speciali. Una cura disintossicante dello sguardo, un Kammerspiel di superba forza immaginifica, al di là del semplicemente visibile dentro l’inquadratura.
03/09/02
Giovanni Spagnoletti
Mostra del cinema di Venezia 2002
Autentico capolavoro italiano di questa edizione, Vecchie, di Daniele Segre, è un film insuperabile, girato in bianco e nero con una cinepresa fissa su due sedie in cui insieme o a volte sole due anziane parlano, discutono, ragionano a voce alta. Siamo d’estate in una casa di vacanza, ma manca l’acqua calda, i materassi son fastidiosi anche se l’affitto è uno sproposito e la vita è ormai trascorsa per lunghi tratti. Seriose nel lor parlar di tutto, le due protagoniste muovono a tratti una ilarità caustica e mordace. Da non perdere.