Regia: Paolo Geremei
Anno di produzione: 2012
Durata: 63′
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Produzione: Fourlab; in collaborazione con interactV – studio1
Distributore: n.d.
Formato di ripresa: Full HD, 1:1.85
Titolo originale: Zero a Zero
Soggetto: Paolo Geremei
Sceneggiatura: Paolo Geremei, Chiara Laudani (supervisione)
Musiche: Riccardo Del Monaco
Montaggio: Luca Gasparini
Fotografia: Carlo Rinaldi, Sofia Karakachoff
Suono: Gianluigi Di Fulvio
Produttore: Priscilla Doro
Produttore Esecutivo: Cristina Sammartano
Direttore di produzione: Chiara Budano
Ispettore di produzione: Giacomo Del Buono
Coordinatrice: Valentina Bucchi
Assistente alla regia: Matteo Peirone
Assistente alla regia: Rosario Pucciarelli
Operatore: Giacomo Marrucci
Ambientazione: Roma
Sito Web: http://www.paologeremei.com
Sinossi:
Daniele, Marco e Andrea sono nati nel 1977. Hanno vite diverse ma un passato comune nelle squadre giovanili della AS Roma Calcio. Giocavano con Totti e Buffon, giravano il mondo con le Nazionali Under vincendo coppe e campionati. Ma la vita li ha messi di fronte a delle prove che a diciassette anni non tutti sono capaci di superare. Attraverso interviste, filmati di repertorio e pedinamenti nelle loro realtà quotidiane, vengono raccontate tre storie di vita fatte di gioie, paure e speranze. Zero a zero cerca anche di capire cosa ci vuole per raggiungere i traguardi che ciascuno si prefigge. È possibile che il successo sia una questione di tempi giusti? Quanto conta la fortuna e quanto il carattere?
Il documentario racconta un lato nascosto del calcio per parlare delle aspettative e dei sogni che ci tengono vivi. Perché, come sostenne Albert Camus: “Il calcio non è una questione di vita o di morte. È molto di più”.
Recensioni
SALINA DOC FEST
“Zero a zero” e palla al centro
Paolo Geremei racconta la storia di 3 calciatori che hanno dovuto interrompere il loro sogno. Dialoghi che hanno fatto capire loro di più sulla vita
Non tutti gli uomini sono di Serie A e capire perché è un gradino verso il proprio completamento.
Sono 3 i calciatori che il regista Paolo Geremei mostra nel suo documentario “Zero a zero“; tre uomini che hanno visto interrotta la propria carriera nel calcio che conta per motivi ingiusti o incomprensibili. Giunti, intorno ai 18 anni, fino alla soglia del debutto nella massima categoria, i tre ragazzi hanno dovuto affrontare l’incomprensibile accantonamento, vedendo svanire il sogno della vita. Dopo quasi 20 anni, Daniele, Marco e Andrea i tre calciatori con un passato nella Roma, si guardano alle spalle e cercano di fare chiarezza sulla fine della loro avventura.
Ora fanno il cameriere, il geometra e il droghiere, ma una volta giocavano con Totti e Buffon. Poi un episodio, un infortunio, uno sbaglio li hanno condannati ai margini del calcio. Il racconto di Geremei, apprezzato dagli appassionati di calcio e non solo, mostra i volti di chi non ce l’ha fatta, usando il calcio come metafora della vita e i tre giocatori come pedine di una partita che deve ancora concludersi.
Qualche concetto ripetuto dagli intervistati appesantisce la serie di interviste che scorrono comunque interessanti senza lasciare troppo spazio a immagini di gioco, fino ad arrivare a far nascere nei calciatori il dubbio che il loro fosse, veramente, nient’altro che un sogno.
24/09/2012,
Stefano Amadio
Biografia
Paolo Geremei si è laureato al DAMS di Roma con una tesi sul cinema americano degli anni settanta, poi ha iniziato a lavorare nell’audiovisivo. Inizialmente, come montatore in una scuola di cinema e critico su riviste cinematografiche. Poi come segretario di edizione e aiuto regista, collaborando con numerosi registi tra i quali i F.lli Taviani, Renato De Maria, Leone Pompucci, Andrea Manni, Stefano Sollima, Pasquale Pozzessere, Patrice Leconte ed altri.
Come regista, ha diretto la seconda unità del film tv Mork e Mindy di Stefano Sollima, alcune scene delle serie tv Distretto di Polizia e R.I.S., il pluripremiato cortometraggio Rossa Super, oltre che videoclip e spot.
Attualmente, sta preparando il suo primo lungometraggio dal titolo “L’onda giusta”.