Scheda tecnica
Regia:Alessandro Scippa
Produttore:Antonella Di Nocera
Produzione:Parallelo 41 produzioni
Montaggio:Mauro Santini
Suono:Valerio Baiocchi
Registrazione del suono: Rosalia Cecere
Assistenti di produzione: Luce Cinecittà
Produttori associati: Fondazione Valenzi, AAMOD Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
Sinossi
1975. Maurizio Valenzi diventa il primo sindaco comunista di Napoli, la più grande città del
Sud Italia. Attraverso interviste ai protagonisti dell’epoca e materiale di archivio inedito,
questa è la storia di un gruppo di donne e uomini che ha cercato di realizzare il sogno di una
politica vicina alle persone. Un sindaco carismatico e una squadra di assessori di grande spessore piantarono i semi di una nuova idea di città, in quel periodo ancora segnata dalle ferite della guerra e da una recente epidemia di colera. Tuttavia, con il terribile terremoto del 1980 e gli interessi economici della ricostruzione si modificarono profondamente gli equilibri politici e criminali, e il destino di Napoli sarà segnato da nuove forme di organizzazione della camorra che oggi, come allora, continua a condizionare la vita della città.
Note di regia
“Sono orgoglioso della dignitosa calma del Napoli e ho paura per quello che è successo. Molti si sfogano all’aperto. Piangere, vomitare, svenire, sfregare le auto. La terra trema ancora. Dov’è Lucia? Dov’è Marco? “.
Così scrive nel suo diario Maurizio Valenzi, sindaco di Napoli, la sera del 23 novembre 1980. Ho voluto aprire il film proprio con la domanda angosciata di Valenzi rivolta ai suoi figli, assenti in quel tragico momento. Le assenze sarebbero state il tema principale di questa storia, che ha avuto una genesi lontana nel tempo: erano anni che volevo parlare dell’esperienza di mio padre come consigliere nelle giunte Valenzi.
L’occasione mi si è presentata insieme ad Antonella Di Nocera, che come me era una ragazzina ai tempi di Valenzi e, da un altro punto di vista, ricordava ed era affascinata da quella stessa storia. Lei vive ancora a Napoli, mentre io me ne sono andato anni fa. Ma in fondo siamo entrambi “orfani” di quella città dove la speranza di cambiamento era ancora un sentimento vivo e sentito.
La frattura che si venne a creare a Napoli in quegli anni fu in fondo lo specchio di una situazione nazionale che di lì a poco avrebbe segnato per sempre il destino della storia politica italiana. Ma all’interno delle intricate trame di quella storia pubblica, sentivo che sarebbe stata soprattutto una storia di genitori e figli. E io, Lucia Valenzi, Marco, suo fratello, e Federico Geremicca, figlio di Andrea, come anche Antonella e suo padre, ex operaio dell’Italsider, avremmo dovuto coinvolgerci.