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Giovedì 28 settembre ore 19.00
Indigo art gallery
Via Guglielmo Oberdan, 51

INDIGO ART GALLERY
Via Guglielmo Oberdan, 51
28 settembre - 25 novembre
Dal martedì al sabato dalle ore 16.30 alle ore 21.30

P.P. Pasolini
Sette scatti / Volti del XX secolo

Fotografie di Cecilia Mangini
Tra il febbraio e il marzo del 1958, mentre si accinge a girare il suo documentario d’esordio, Ignoti alla città, Cecilia Mangini incontra Pier Paolo Pasolini e lo fotografa in giro per il quartiere di Monteverde Nuovo e la limitrofa borgata Donna Olimpia, a Roma. Da quel servizio di sedici riprese Cecilia seleziona, sui provini a contatto, sette immagini. Una sola fotografia sarà utilizzata allo scopo per cui le aveva realizzate: l’articolo dedicato a Pasolini nella sua rubrica “Il loro primo successo”, per il settimanale popolare Rotosei. Le altre resteranno inedite per quasi sessant’anni, e oggi vengono mostrate tutte insieme per la prima volta. Ci raccontano la storia di un incontro tra la prima donna che in Italia ha avuto il coraggio di sedersi dietro una macchina da presa, e un intellettuale geniale e generoso, che di lì a poco avrebbe donato alla giovane futura documentarista il commento per il suo primo cortometraggio e poi altri due, Stendalì, suonano ancora (1960) e La canta delle marane (1961), a suggello di un sodalizio culturale e umano che già le immagini di quel primo incontro lasciavano intendere.

Cecilia Mangini

Cecilia Mangini

Cecilia Mangini (Mola di Bari, 1927- Roma, 2021) cineasta, documentarista e fotografa, da sempre attenta ai temi della marginalità, del lavoro, dell’immigrazione e delle ingiustizie sociali. Autrice di lungometraggi e oltre 40 cortometraggi, in parte insieme al marito Lino Del Fra, esplora l’Italia dalla fine degli anni cinquanta fino ai primi anni settanta, spesso volgendo lo sguardo al Sud, alla Puglia e al Salento, per cercare i rituali di una cultura antica che va scomparendo. Nel 2009 riceve la Medaglia del Presidente della Repubblica quale riconoscimento al suo lavoro.

PPP Sete Scatti

Credits

A cura di Claudio Domini e Paolo Pisanelli
Progetto allestimento Francesco Maggiore
Progetto grafico e produzione Big Sur
Installazioni audio e video Paolo Pisanelli, Matteo Gherardini
ideazione e realizzazione ErrataCorrige, Big Sur, OfficinaVisioni, Associazione Cinema del reale, in collaborazione con Archivio Cecilia e Lino – Cineteca di Bologna

PPP Sette Scatti

Inaugurazione

Giovedì 28 settembre ore 19.00
sono presenti Paolo Pisanelli e Francesco Maggiore.

Cortometraggi di Cecilia Mangini, commento scritto da Pier Paolo Pasolini

Giovedi 28 settembre – 17.30

MANU Museo Archeologico Nazionale
Piazza Giordano Bruno, 1

Ignoti alla città Italia, 1958, 11’

La vita di un gruppo di ragazzi di borgata romani fra litigi, spensieratezza, rassegnazione e cinismo.
Il documentario ritrae la vita di un gruppo di ragazzi di borgata romani fra litigi, spensieratezza, rassegnazione e cinismo. I bambini costretti a crescere troppo in fretta e gli adolescenti che si arrangiano fra furti e rapine; alcuni lavorano al mercato per poche lire, altri frugano fra i rifiuti delle discariche nella speranza di trovare qualcosa di buono. È uno sguardo non convenzionale, crudo, che intende contrapporsi all’immagine stereotipata dell’Italia della ricostruzione post-bellica, del boom consumistico degli anni ’60 e registra l’aspra realtà dei giovani che vivono ai margini della città di Roma, in orrendi casermoni di cemento armato, sperduti nella desolata campagna dell’estrema periferia.

Stendalì, suonano ancora Italia, 1960, 11′

Uno degli ultimi esempi dell’antichissimo rito di lamentazione funebre che sopravviveva ancora, all’epoca, in questo lembo meridionale della Puglia.
La pellicola ricostruisce uno degli ultimi esempi dell’antichissimo rito di lamentazione funebre che sopravviveva ancora, all’epoca, in questo lembo meridionale della Puglia.
«Qualcuno è morto. Lo annuncia il suono delle campane: le vicine di casa vengono a consolare le madri, le spose o le sorelle e a piangere con loro. È la visita funebre».
Il testo delle lamentazioni, cantato in dialetto salentino dalle donne, è interpretato nel filmato dall’attrice Lilla Brignone: «è un antidoto capace di alleviare la mancanza e il vuoto delle morte. Poesia popolare di un sud-popolo da accudire e custodire».
«Le rèpute o prefiche, donne che eseguono le lamentazioni, articolano il canto e ne strutturavano la tensione interna con particolari movimenti del corpo, del capo, delle mani che svolazzano, secondo particolari cadenze, fazzoletti bianchi».

La canta delle marane Italia, 1961,11’

Ispirato a Ragazzi di vita, storie di ragazzi della periferia romana che si ritrovano d’estate nella marrana, fra giochi, botte e tuffi proibiti.
Documentario sulle periferie cittadine, ispirato dal romanzo Ragazzi di vita. Storie di ragazzi della periferia romana degli anni ’60, che si ritrovano per trascorrere i momenti torridi dell’estate nella marrana e passano momenti di gioia e di vacanza, amicizie e botte, tuffi e giochi, con fuga all’arrivo delle guardie (non si può fare il bagno nella marrana).


PPP l’apertura al mondo Italia, 2022, 18′
di Paolo Pisanelli

Cecilia racconta l’apertura al mondo di Pier Paolo Pasolini in un video realizzato appositamente per il progetto espositivo.