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Fortezze Vuote: Umbria, una risposta politica alla follia
Categoria Museo Archeologico

Di Gianni Serra,
Italia, 1975, 90’

Martedì 04 ottobre, Museo Archeologico Nazionale, Piazza Giordano Bruno, 10, ore 17.00

SCHEDA FILM

Regia: Gianni Serra 

DOP: Angelo Bevilacqua 

Montaggio: Laila Cella 

Musica: Marco Zangarelli 

Produzione: Unitelefilm

Evento promosso in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia

SINOSSI

Il film è un’analisi documentaria della ristrutturazione degli ospedali psichiatrici in corso in Umbria e si sviluppa attraverso le testimonianze e le narrazioni dirette di malati, sanitari, esponenti di organismi politici e sociali che stanno perseguendo l’eliminazione di una delle più drammatiche istituzioni chiuse, il manicomio, per reinserire gli ammalati nel proprio ambiente sociale.

Ideato e realizzato in stretta collaborazione con tutta la popolazione interessata, attraverso una struttura cinematografica “aperta”, coerente con i metodi seguiti nell’esperienza in corso nella Regione Umbria per la costruzione dal basso di un nuovo sistema sanitario e dei servizi sociali, Fortezze vuote si configura anche come un esperimento di produzione cinematografica diverso dai tradizionali sistemi di produzione dell’industria audiovisiva.

Il film è stato presentato alla Biennale Cinema di Venezia nel 1975 ed ha partecipato a varie rassegne cinematografiche e scientifiche in Italia e all’estero.

 

Gianni Serra

Gianni Serra studia filosofia alla Governativa di Milano e durante alcuni anni si dedica alla pittura, esercitandosi nello studio di suo cugino, il pittore Ernesto Treccani, insieme a due altri giovani allievi, Ruggero Savinio e Lorenzo Tornabuoni. Insieme vanno a Parigi dove Gianni Serra si avvicina al cinema, su sollecitazione del pittore Friedensreich Hundertwasser e di Georges Franju, regista, giornalista, animatore di cineclub e cofondatore della Cinémathèque Française. Hundertwasser, agli inizi della sua carriera artistica, voleva che Serra filmasse dal cielo la terra, per raccogliere immagini simili a quelle da lui dipinte. Georges Franju a sua volta lo spinse a realizzare dei film.

Nemmeno trentenne, negli anni ’50 Gianni Serra inizia a collaborare con la Rai, a Milano, occupandosi di regie di programmi di vario tipo, tra i quali La fiera dei sogni di Mike Bongiorno, Campanile sera e La Domenica Sportiva con Enzo Tortora. Parallelamente o subito dopo inizia a collaborare con RT Rotocalco Televisivo di Enzo Biagi e TV7, realizzando numerose inchieste, come I ragazzi di Arese, ispirato da un reportage di Anna Maria Ortese, per l’ultimo numero di RT del 1968.

Nel 1979 diresse La ragazza di via Millelire, un duro ritratto di una ragazza tredicenne della periferia torinese che si prostituisce e si droga; il film, presentato al Festival di Venezia, suscitò forti polemiche per la cruda realtà rappresentata e la presenza di numerose bestemmie.

Il suo lungometraggio Una lepre con la faccia di bambina (1988), tratto dall’omonimo romanzo di Laura Conti sul disastro di Seveso, fu trasmesso come miniserie televisiva sulla Rai, e fu oggetto di un’interrogazione parlamentare di Roberto Formigoni perché avrebbe diffamato la comunità di Seveso.

Gianni Serra viveva a Roma con la moglie Gioia Benelli; è morto il 3 settembre 2020.

FILMOGRAFIA

La rete (1970)

Progetto Norimberga (1971)

Dedicato a un medico (1973)

Uno dei tre (1973)

Diario di un no (inchiesta cinematografica prodotta dal PCI in occasione del referendum sul divorzio, 1974)

Fortezze vuote (1975)

La ragazza di via Millelire (1980)