Seleziona una pagina

retrospettiva gianni serra

Militante, sperimentale, outsider, dimenticato: Gianni Serra, attivo in tv e nel cinema tra gli anni sessanta e gli ottanta, è stato un regista sempre molto originale nelle scelte espressive come nelle soluzioni tecniche utilizzate per i suoi film. Quest’anno il PerSo ha scelto di proiettare tre dei suoi lavori dove il confine tra racconto della realtà e messa in scena è labile. Sono film che hanno storie produttive molto diverse – “Diario di un NO”, ad esempio, fu realizzato dalla casa di produzione del Partito Comunista Italiano per sostenere la battaglia contro l’abolizione della legge sul divorzio – ma dove Serra ha sempre il suo sguardo venato d’ironia e privo di retorica.

E grazie a questo sguardo il racconto delle battaglie perugine del 1975 per una nuova psichiatria nel servizio pubblico, o quello della periferia torinese del 1979 invasa dall’eroina è sempre attento all’umanità e alla vitalità dei suoi personaggi senza il peso di alcuna cappa ideologica. Siamo fieri quindi di proporre in sala anche la versione restaurata de “La ragazza di via mille lire”, in presenza della sua protagonista: un film che mantiene una freschezza e una leggerezza unici, non solo nel panorama del cinema impegnato di allora, ma anche in quello ambientato nelle periferie di oggi.

Gianni Serra

Gianni Serra studia filosofia alla Governativa di Milano e durante alcuni anni si dedica alla pittura, esercitandosi nello studio di suo cugino, il pittore Ernesto Treccani, insieme a due altri giovani allievi, Ruggero Savinio e Lorenzo Tornabuoni. Insieme vanno a Parigi dove Gianni Serra si avvicina al cinema, su sollecitazione del pittore Friedensreich Hundertwasser e di Georges Franju, regista, giornalista, animatore di cineclub e cofondatore della Cinémathèque Française. Hundertwasser, agli inizi della sua carriera artistica, voleva che Serra filmasse dal cielo la terra, per raccogliere immagini simili a quelle da lui dipinte. Georges Franju a sua volta lo spinse a realizzare dei film.

Nemmeno trentenne, negli anni ’50 Gianni Serra inizia a collaborare con la Rai, a Milano, occupandosi di regie di programmi di vario tipo, tra i quali La fiera dei sogni di Mike Bongiorno, Campanile sera e La Domenica Sportiva con Enzo Tortora. Parallelamente o subito dopo inizia a collaborare con RT Rotocalco Televisivo di Enzo Biagi e TV7, realizzando numerose inchieste, come I ragazzi di Arese, ispirato da un reportage di Anna Maria Ortese, per l’ultimo numero di RT del 1968.

Nel 1979 diresse La ragazza di via Millelire, un duro ritratto di una ragazza tredicenne della periferia torinese che si prostituisce e si droga; il film, presentato al Festival di Venezia, suscitò forti polemiche per la cruda realtà rappresentata e la presenza di numerose bestemmie.

Il suo lungometraggio Una lepre con la faccia di bambina (1988), tratto dall’omonimo romanzo di Laura Conti sul disastro di Seveso, fu trasmesso come miniserie televisiva sulla Rai, e fu oggetto di un’interrogazione parlamentare di Roberto Formigoni perché avrebbe diffamato la comunità di Seveso.

Gianni Serra viveva a Roma con la moglie Gioia Benelli; è morto il 3 settembre 2020.

Retrospettiva Gianni Serra – PerSo 2022

Fortezze vuote: Umbria, una risposta politica alla follia
di Gianni Serra, Italia, 1975, 90’

Martedì 04 ottobre, Museo Archeologico Nazionale, Piazza Giordano Bruno, 10, ore 17.00

Regia: Gianni Serra
DOP: Angelo Bevilacqua
Montaggio: Laila Cella
Musica: Marco Zangarelli
Produzione: Unitelefilm

Sinossi
Il film è un’analisi documentaria della ristrutturazione degli ospedali psichiatrici in corso in Umbria e si sviluppa attraverso le testimonianze e le narrazioni dirette di malati, sanitari, esponenti di organismi politici e sociali che stanno perseguendo l’eliminazione di una delle più drammatiche istituzioni chiuse, il manicomio, per reinserire gli ammalati
nel proprio ambiente sociale.
Ideato e realizzato in stretta collaborazione con tutta la popolazione interessata, attraverso una struttura cinematografica “aperta”, coerente con i metodi seguiti nell’esperienza in corso nella Regione Umbria per la costruzione dal basso di un nuovo sistema sanitario e dei servizi sociali, Fortezze vuote si configura anche come un esperimento di produzione cinematografica diverso dai tradizionali sistemi di produzione dell’industria audiovisiva.
Il film è stato presentato alla Biennale Cinema di Venezia nel 1975 ed ha partecipato a varie rassegne cinematografiche e scientifiche in Italia e all’estero.

Diario di un no
di Gianni Serra, Italia, 1974, 44’

Sabato 08 ottobre, Cinema Postmodernissimo, Via del Carmine 4, ore 15.00

Regia: Gianni Serra
Sceneggiatura: Lucio Mandarà
DOP: Alberto Marrama
Montaggio: Giuliano Mattioli
Produzione: Sezione stampa e propaganda direzione PCI
Realizzazione: Unitelefilm

Sinossi
E’ un’inchiesta cinematografica realizzata in occasione del referendum sul divorzio del maggio 1974, condotta dall’attore Bruno Cirino e dai ragazzi che furono protagonisti del programma televisivo Diario di un maestro, di Vittorio De Seta.
Bruno Cirino – che nel film di De Seta era il maestro – e i ragazzi della scuola media di Tiburtino III a Roma partecipano in modo autonomo e originale alla campagna per il no nel referendum.
Il film segue la preparazione dei manifesti, dei volantini, di un questionario. Accompagna il corteo che percorre il quartiere per organizzare un’assemblea pubblica; si sviluppa attraverso una serie di interviste ai cittadini, tra cui particolarmente significative quelle con una coppia di sposi appena usciti dalla chiesa e quella con una donna divorziata; si discute sulla Sacra Rota che ha sempre avuto la facoltà di annullare i matrimoni, si mettono in luce difficili situazioni familiari.

La ragazza di via Millelire
di Gianni Serra, Italia, 1980, 110’

Sabato 08 ottobre, Cinema Postmodernissimo, Via del Carmine 4, ore 21.30

Regia: Gianni Serra
Sceneggiatura: Gianni Serra, Tomaso Sherman
DOP: Dario Di Palma
Montaggio: Maria Di Mauro
Musiche: Luis Bacalov
Produzione: RAI TV RETE DUE

Sinossi
Elisabetta Pellegrino, detta Betty, ha tredici anni, vive alla periferia Sud di Torino ed ha alle spalle una famiglia di immigrati meridionali incapace di accudirla. A lei cerca di badare Verdiana, una delle responsabili di un centro d’incontro del quartiere, che tenta ripetutamente di inserirla in una struttura d’accoglienza, ma invano. Betty scappa ogni volta, ritornando alle sue frequentazioni: una piccola banda di delinquenti, che vuole spingerla a prostituirsi e alla quale lei consegna una coetanea da avviare al marciapiede, e un ragazzo della sua zona, che la fa violentare dagli amici.

Filmografia
La rete (1970)
Progetto Norimberga (1971)
Dedicato a un medico (1973)
Uno dei tre (1973)
Diario di un no (inchiesta cinematografica prodotta dal PCI in occasione del referendum sul divorzio, 1974)
Fortezze vuote (1975)
La ragazza di via Millelire (1980)