El Gran Movimiento

SINOSSI

Bolivia, oggi.

Dopo aver camminato per una settimana, Elder e i suoi compagni minatori arrivano a La Paz per chiedere il ripristino del loro lavoro. All’improvviso Elder inizia a sentirsi male. Con l’aiuto dell’anziana Mamá Pancha, Elder ei suoi amici trovano lavoro al mercato. Ma le condizioni di Elder peggiorano, sta soffocando e ha difficoltà a respirare. Mamá Pancha lo manda da Max – uno stregone, eremita e clown – che potrebbe essere in grado di riportare in vita il giovane.

NOTE DI REGIA

Quando rappresentiamo la vita attraverso il cinema, ci sono diversi livelli di rappresentazione. Si può raggiungere il punto più alto della finzione dove tutto è creato quasi in 3D, ma si può anche avere la possibilità di pensare al cinema come riflesso di un momento. Anche se le scene non dipingono mai la stessa identica realtà, possono essere vicine o lontane da essa. Sono molto interessato alle tracce del tempo, in questo caso le tracce del tempo vengono catturate nelle mura di una città. D’altro canto, le ottiche possono condizionare la nostra vista e talvolta farci vedere delle cose che sono invisibili ai nostri occhi, motivo per cui in questo film sono così interessato all’azione dello zoom. La Paz è una città dove si vedono sempre molti quartieri compresi quelli sulla montagna di fronte a te. Vediamo le case ma non possiamo vedere le persone e quando ingrandiamo zoomando, possiamo vedere i dettagli ed è un altro mondo rispetto a quello visto da lontano. Questa relazione tra il poter vedere e non vedere, mi sembra molto vicino all’idea di rapporto tra individualità e folla. Siamo immersi in mezzo alla folla ma non possiamo vedere nessuno. El Gran Movimiento è un’esplorazione di questo rapporto tra l’individuo e la moltitudine. Il film vuole dare un’idea di come funziona questo sistema.